Una Scuola difficile…

Sento sempre più spesso da alcuni allievi giunti da altre “esperienze”, che alcuni insegnanti rivolgendosi alla nostra Scuola la definivano difficile, troppa cura ed attenzione ai particolari e, bada ben, troppo incline agli studi classici! Se queste sono critiche negative ci sentiamo orgogliosi di questo. Se la nostra colpa è quella di fornire il meglio onestamente, pur capendo che merito ed onestà sembrano allo stato attuale delle cose, delle negatività assolute, Beh, ne siamo assolutamente orgogliosi ma inoltre vi assicuro che da noi i bambini, oltre ad apprendere correttamente la Musica, si divertono tanto! Così oggi posto questa meraviglia di Ivano Fossati “Mio fratello che guardi il mondo”, che è fusione di classico e moderno e che rappresenta il percorso maturi di un Musicista classico partito con Jesahel è continuato con i Delirium (La mia banda suona il rock) ma poi tornato ai suoni intriganti dell’acustica classica misti sapientemente ad effetti elettronici. Dietro, lo studio che te lo permette.

Così per far capire vi racconto le storie di tre miei allievi omettendo i nomi, arrivati da altri “mondo rivoluzionari” esattamente un anno fa ed uno di loro ritornato… prefazione dovuta: il primo, dopo tre anni di chitarra non conosceva una sola nota e nemmeno nome e posizione delle corde…il secondo era andato via da noi perché “il suo amico del cuore”, capita anche questo, aveva scelto un’altra realtà ed è tornato perché dopo due anni capiva di non imparare niente. Il terzo per lo stesso motivo, dopo aver assistito ad una lezione concerto di un grande chitarrista, ha chiesto di venire da noi per “imparare”…si è, da allora, avvicinato anche al violoncello e suona già nella nostra Orkestra. Inutile dire che tutti e tre leggono e suonano a prima vista…dopo un anno, e questo vale per violino, viola, violoncello, pianoforte, percussioni , flauto…

ed ora il racconto di questi tre che non sono dei fenomeni ma semplicemente le bellissime realtà della nostra incredibile Scuola di MUSICA!

“Ieri un mio allievo, 10 anni, ha suonato “le streghe” di Paganini davanti ad un laureando di chitarra classica, un altro mentre suonava un Rondò di Carulli(studia anche percussioni) ha spiegato allo stesso che assieme ad un suo amico batterista stanno arrangiando lo stesso pezzo per chitarra e batteria…10 anni anche lui…
Poi un terzo col quale abbiamo parlato della suaperformance ad una lezione alle medie (lui è in quinta elementate attualmente) nella quale gli è stato attribuito un caloroso applauso. Beh, che dire…sono orgoglioso di loro, ben sapendo di aver a che fare con ragazzi speciali e che il mio merito è solo quello di lasciarli esprimere senza toccare le loro doti originali che sono il loro grande tesoro. Imparo molto da questo. Soprattutto che meritano il meglio…
A voi migliorare il mondo ragazzi

Andrea

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